Errata corrige

Ad uso di studenti e lettori una correzione e alcune precisazioni su un passo dell’ultima edizione del volume Breve Storia dello Stato Sociale.

Nel primo capitolo, a pagina 20, laddove in riferimento ad alcune disposizioni che si ponevano l’obiettivo di impedire i flussi migratori interni dei poveri, si scrive:

“Per certi versi, quindi, esse costituiscono una sorta di prosecuzione di altre disposizioni, come lo Statute of Artificers varato nel 1349 da Edoardo III, che disciplinavano in modo assai repressivo il lavoro dei braccianti e dei ceti subalterni in genere”.

Il nome delle disposizioni del 1349 non è, come erroneamente riportato, Statutes of Artificiers bensì Ordinance of Labourers, cui fece poi seguito, nel 1351, un ben più articolato Statute of Labourers. Gli Statutes of Artificiers (chiamati anche Statute of Apprentices)  furono viceversa approvati nel 1562 ed entrarono in vigore l’anno successivo.

Un grazie ad Angelo Mosca per la segnalazione.

 

In uscita a novembre

9783319091792E’ in uscita per Springer The Basic Environmental History, curato da Mauro Agnoletti e Simone Neri Serneri. Tra gli interventi c’è anche il mio History of technological hazards, disasters and accidents.

Indice del volume:
Foreword; Mauro Agnoletti, Simone Neri Serneri.- Contributors.- 1. Energy in history; Paolo Malanima.- 2. Economic history and the environment: new questions, approaches and methodologies; Enric Tello Aragay, Gabriel Jover Avellà.- 3. Environmental history of soils;Verena Winiwarter.- 4. Environmental history of water resources; Stephane Frioux.- 5. Environmental history of air pollution and protection; Stephen Mosley.- 6. Urban development and environment; Dieter Schott.- 7. History of Waste Management and the Social and Cultural Representations of Waste; Sabine Barles.- 8. History of technological hazards, disasters and accidents; Gianni Silei.

Una lezione dai disastri?

Le catastrofi naturali e i disastri di natura antropica da sempre rappresentano un banco di prova tanto per le società antiche quanto per quelle moderne. Partendo da due eventi che hanno profondamente segnato la storia dell’Italia del secondo dopoguerra, il disastro della diga del Vajont e l’alluvione del 1966 che, tra gli altri centri, sommerse Firenze con il suo inestimabile patrimonio artistico, monumentale e culturale, l’articolo mette a confronto le modalità della gestione dell’emergenza e le risposte di medio-lungo periodo poste in essere dalle autorità pubbliche negli anni sessanta cercando di far emergere novità, elementi positivi e criticità con, sullo sfondo, il nodo della resilienza, cioè delle modalità con cui tali eventi vengono fronteggiati e superati.

Un mio contributo su “Storia e Futuro“, rivista on line di storia e storiografia.

clicca qui per leggere e qui scaricare l’articolo in formato pdf

Società in rivolta. Alle radici del disagio collettivo del XXI secolo

Società in rivolta. 
Alle radici del disagio collettivo nel XXI secolo

a cura di Fabio Lucchini
Prefazione di Fabio Cavalera
Milano, Stripes edizioni 2012 (prezzo di copertina: 14 euro)

Dopo la breve illusione delle ripresa economica globale, il costante peggioramento degli indici borsistici, l’erosione del potere d’acquisto e la consistente perdita di posti di lavoro preannunciano un futuro prossimo carico di incertezze. Mentre cresce il fronte dell’insoddisfazione sociale, muta anche l’obiettivo degli strali popolari: non più il delinquente o l’immigrato riottoso all’integrazione, ma i “poteri forti”, incapaci di gestire il sistema globale e le sue risorse finanziarie e tecnologico-ambientali. Tuttavia, è bene precisare che scagliare anatemi e additare nuovi responsabili serve a poco, se non a fomentare la rabbia sociale, a stressare pericolosamente i nervi già tesi della coscienza collettiva. Come ha insegnato lo straordinario e terribile ventesimo secolo, l’unica via per uscire dalla crisi complessiva che sta investendo il nostro mondo è cercare di comprendere, evitare semplificazioni e operare per il necessario cambiamento.

CON I CONTRIBUTI DI
Fabio Lucchini, Gianni Silei, Anne Power, Guido Martinotti, Marco Lombardi, Paolo Bellini, Vincenzo Marino, Elisa Barozzi, Salvatore Licata.

Il mio intervento è intitolato L’incubo del declassamento. Appunti per una storia del malessere dei ceti medi.

Per info e prenotazioni: ordini@pedagogia.it

Natura matrigna?

E’ stato pubblicato per la casa editrice Serra di Pisa, a cura di Stefania Magliani, il libro Amico/Nemico. Spionaggio, intrighi e sicurezza tra Ottocento e Novecento. Il volume contiene un mio contributo dal titolo Natura matrigna: paure collettive e politiche di sicurezza tra Ottocento e Novecento.

Il sipario strappato. Quando lo sport diventa dramma

E’ uscito per le Edizioni Scientifiche Italiane il volume, curato da Saverio Battente, Sport e società nell’Italia del ‘900 nel quale è contenuto un mio contributo dal titolo Il sipario strappato. Sport, tragedie e cronaca nera.

Le imprese sportive in molti casi rappresentano uno specchio fedele, talvolta impietoso, della nostra società. il mio intervento fornisce un breve panorama delle modalità e del linguaggio con cui sono stati comunicati e sono poi entrati a far parte dell’immaginario collettivo alcuni episodi tragici che, in modo diverso, hanno interrotto o violato la sacralità della “liturgia ludico-sportiva” e dei suoi attori. Da Superga a Vincenzo Paparelli. Da Rubin “Hurricane” Carter a Gigi Meroni,  da Re Cecconi fino all’Heysel.

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