Patrimonio ambientale e culturale nel ‘900: un seminario

 

Siena, 26 novembre 2013

Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali
via P.A. Mattioli, 10

Centro Interuniversitario per la Storia del Cambiamento Sociale e dell’Innovazione (Ciscam)

Osservatorio Rischi e Eventi Naturali e Tecnologici (Orent)

Scuola di Dottorato di Studi Storici

in collaborazione con
Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”

Le radici culturali dell’Europa
Politiche di gestione del patrimonio culturale e ambientale nel Novecento

 

Programma dei lavori

Ore 10.30

Indirizzo di saluto
Stefano Maggi
Università di Siena
Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali

Presiede e modera:
Simone Neri Serneri
Università di Siena
Scuola di Dottorato di Studi Storici

Andrea Ragusa
Università di Siena
Direttore del Centro Interuniversitario per la Storia del Cambiamento Sociale e dell’Innovazione – Ciscam

Introduzione al tema: la gestione del patrimonio culturale nel Novecento

Gianni Silei
Università di Siena
Coordinatore dell’Osservatorio Rischi e Eventi Naturali e Tecnologici – Orent
Ambiente, territorio e prevenzione: un nuovo terreno per la ricerca storica

Gheorge Mandrescu
Institutul de studi Italo-Roman – Universitatea Babes-Bolyai – Cluj-Napoca

La dissoluzione della Commissione per i monumenti storici di Romani (1 dicembre 1977)

Mark Thatcher
London School of Economics
Il patrimonio culturale ed ambientale in Gran Bretagna: sviluppo delle politiche e definizione legislativa

Dibattito

Clicca qui per scaricare il programma completo

Terremoti e rischio sismico: il podcast

Il 28 febbraio scorso presso l’auditorium del Collegio Santa Chiara di  Siena si è svolto Terremoti e rischio sismico un confronto dedicato alle modalità con cui i terremoti vengono valutati, comunicati, “governati” a cui sono stati chiamati ad intervenire esponenti del mondo accademico senese di diverse discipline.

Di seguito, tratte dal sito dell’Osservatorio Rischi e Eventi Naturali e Tecnologici di Siena le registrazioni audio (in formato mp3) degli interventi dei relatori e quelli che hanno animato la successiva tavola rotonda.

(Per ascoltare i file cliccare sul link corrispondente)

A proposito di storia e di futuro

Da qualche giorno sto riguardando un po’ di materiali in vista della tavola rotonda su terremoti e rischio sismico prevista per il 28 febbraio prossimo a Siena. In quell’occasione, ciascuno dal proprio punto di vista, si confronterà attorno alle questioni della valutazione, comunicazione e gestione dei rischi di questa natura. Per quanto prerogativa in prima battuta dei tecnici ed esperti di formazione scientifica, questi temi richiedono – e ad esempio le preziose e pazienti ricerche della sismologia storica lo confermano – un approccio interdisciplinare, aperto anche al contributo degli umanisti. Ma in che modo il metodo storico o comunque la raccolta di documentazione può contribuire aiutare a “prevedere” il futuro e dunque utile, ad esempio, nel campo della prevenzione? Ovviamente se ne parlerà dopodomani ma intanto, seppure in ordine sparso, è il caso di anticipare alcune considerazioni preliminari.

A proposito dei presunti corsi e ricorsi delle vicende umane, una volta Mark Twain scrisse che “la storia non si ripete, ma spesso fa rima”. Partendo proprio da questa considerazione, due ricercatori, anche se non si tratta di storici, stanno lavorando all’ipotesi di “predire” eventi futuri (umani e naturali) attingendo a notizie, informazioni e banche dati presenti in rete (l’articolo, in inglese, è scaricabile qui). Alcune interessanti suggestioni sono emerse da un interessante seminario svoltosi a Venezia la settimana scorsa, nel quale, partendo da approcci e sensibilità differenti,  ci si interrogava di storia, visioni e memorie del futuro. Lì ad un certo punto è emerso un Condorcet forse meno noto ma non meno importante: quello che si occupa della “scienza dell’incertezza” e del rapporto tra congetture e storia. Così, ai proverbiali venticinque lettori di questo blog, ma la cifra in questo caso è calcolata in eccesso, ma soprattutto ai dottorandi che auspicabilmente parteciperanno alla tavola rotonda di giovedì, consiglio, a mò di riscaldamento pre-gara, la lettura dell’intervento di Remo Bodei che trovate di seguito e che è stato pubblicato nel ’96 su Mélanges de l’Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée:   

La storia congetturale. Ipotesi di Condorcet su passato e futuro by

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