Arrivederci professore

La sala di aspetto della presidenza, in via Laura, una tesi di seicento pagine fatta con l’entusiasmo, l’ingenuità e l’incoscienza dei vent’anni, il dottorato, il cuore in gola per le lezioni e gli esami stavolta fatti dall’altra parte della barricata, in una Università che non c’è più. I primi passi verso un futuro tutto da scrivere, lo spaesamento di fronte a un mondo fino ad allora distante e sconosciuto. I sacrifici, le gioie, le delusioni. E tutto il resto.

E’ morto Luigi Lotti.

Historians of the world, unite!

How should historians speak truth to power – and why does it matter? Why is five hundred years better than five months or five years as a planning horizon? And why is history – especially long-term history – so essential to understanding the multiple pasts which gave rise to our conflicted present?

Così si apre l’ultima versione di The History Manifesto di Jo Guldi e David Armitage. Uscito un paio di anni or sono in versione open access, questo pamphlet ha acceso un dibattito sugli studi storici che è uscito dalle ristrette mura degli addetti ai lavori, incentrandosi sui contenuti della indagine storiografica ma soprattutto sulla necessità di un ritorno a studi basati su visioni di più lunga durata in luogo della Short Past history che, sostengono gli autori, si è affermata a partire dagli anni ’70 in poi, togliendo allo storico quello dovrebbe essere uno degli obiettivi principali del suo lavoro, ovvero: “looking at the past to shape the future”.

Proprio a questi temi abbiamo dedicato parte della lezione introduttiva del corso di European Contemporary History, citando, tra gli altri Augusto Placanica e il suo scetticismo circa il fatto che la storia possa effettivamente considerarsi magistra vitae. Cito perciò questo lavoro per gli studenti che fossero interessati ad approfondire le posizioni di Guldi e Armitage. Il link per scaricare (gratuitamente) il libro, in versione pdf, è questo.

Su questo tema è intervenuto in chiave critica, sull’ultimo numero della rivista della Sissco Il mestiere dello storico, Tommaso Detti.  I suoi interessanti spunti di riflessione, che consiglio agli studenti per farsi un’dea sul dibattito, li trovate qui.