Il pendolo del welfare aziendale e contrattuale

E’ uscito per Franco Angeli Welfare donne e giovani in Italia e in Europa nei secoli XIX- XX  a cura di Michela Minesso. Il volume contiene anche un mio contributo dal titolo Dal luogo di lavoro allo Stato e ritorno. Le dinamiche del Welfare aziendale e contrattuale.

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Dalla quarta di copertina:

La riforma del sistema di Welfare costituisce oggi uno dei principali temi al centro della riflessione culturale e del dibattito politico internazionale. Il Welfare rappresenta, infatti, uno degli snodi fondamentali della società contemporanea, strettamente connesso, com’è, all’evoluzione del concetto stesso di cittadinanza. Il volume affronta, dunque, un argomento di grande rilievo ed attualità, proponendo un’analisi condotta con gli strumenti propri della ricerca storiografica e rivolta a ricostruire l’azione pubblica e privata in Europa nel campo delle politiche sociali tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri. Donne e minori costituiscono le categorie di riferimento, attraverso le quali si esaminano le logiche che hanno sotteso l’azione delle classi dirigenti nell’edificazione di un moderno Stato sociale, in relazione tanto al ruolo delle varie culture politiche, quanto alla circolazione delle esperienze nazionali nel quadro comparativo europeo.

Scritti di: T. Bocchi, R. Borrello, R. Bufano, G. Demarchi, F. Di Sarcina, B. Fiorai, S. Maggi, M. Minesso, J.L. Pan-Montojo, M. Paniga, P. Passaniti, C. Rollet, W. Rudloff, G. Silei, F. Taricone, L. Tomassini.

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Errata corrige

Ad uso di studenti e lettori una correzione e alcune precisazioni su un passo dell’ultima edizione del volume Breve Storia dello Stato Sociale.

Nel primo capitolo, a pagina 20, laddove in riferimento ad alcune disposizioni che si ponevano l’obiettivo di impedire i flussi migratori interni dei poveri, si scrive:

“Per certi versi, quindi, esse costituiscono una sorta di prosecuzione di altre disposizioni, come lo Statute of Artificers varato nel 1349 da Edoardo III, che disciplinavano in modo assai repressivo il lavoro dei braccianti e dei ceti subalterni in genere”.

Il nome delle disposizioni del 1349 non è, come erroneamente riportato, Statutes of Artificiers bensì Ordinance of Labourers, cui fece poi seguito, nel 1351, un ben più articolato Statute of Labourers. Gli Statutes of Artificiers (chiamati anche Statute of Apprentices)  furono viceversa approvati nel 1562 ed entrarono in vigore l’anno successivo.

Un grazie ad Angelo Mosca per la segnalazione.