All these worlds are yours

Out among the stars, evolution was driving towards new goals. The first explorers of Earth had long since come to the limits of flesh and blood; as as soon their machines were better than their bodies, it was time to move. First their brains, and then their thoughts alone, they transferred into shining new homes of metal and gemstone. In these, they roamed the Galaxy. They no longer built spaceships. They were spaceships.

But the age of the Machine-entities swiftly passed. In their ceaseless experimenting, they had learned to store knowledge in the structure of space itself, and to preserve their thoughts for eternity in frozen lattices of light.

Into pure energy, therefore, they presently transformed themselves; and on a thousand worlds, the empty shells they had discarded twitched for a while in a mindless dance of death, then crumbled to dust.

Now they were Lords of the Galaxy, and could rove at will among the stars, or sink like a subtle mist through the very interstices of space. though they were freed at last from the tyranny of matter, they had not wholly forgotten their origin, in the warm slime of a vanished sea.

Arthur C. Clarke,
3001:The Final Odyssey, Prologue

Ulrich Beck

Un attentato suicida in piena estate progettato da terroristi di passaporto britannico che, sotto gli occhi dei mass-media di tutto il mondo, volevano far saltare in aria con esplosivo liquido diversi aerei passeggeri sulla rotta da Heathrow agli Stati Uniti, non avviene perché la polizia inglese, grazie alla cooperazione internazionale, è riuscita a intervenire tempestivamente, arrestando i presunti attentatori. Meno di tre mesi dopo gli attacchi sventati, il 6 novembre 2006, entra in vigore una disposizione valida in tutta l’UE, che limita rigorosamente il trasporto di liquidi nelle carlinghe degli aerei. I nuovi provvedimenti per la sicurezza sono in tutto il mondo la reazione ad attacchi terroristici anticipati che, come si è detto, in un luogo determinato, cioè a Londra, non sono avvenuti. Essi limitano per un tempo indefinito la libertà di milioni di passeggeri. I passeggeri nelle cui menti si è annidata la minaccia del terrorismo hanno accettato senza protestare queste limitazioni delle loro libertà.

in Conditio Humana. Il rischio nell’età globale
di Ulrich Beck, scomparso il 1° gennaio.

A proposito di riforme, di politica (e di guardare un po’ più in là del proprio naso)

Ieri a lezione abbiamo letto alcuni passaggi del Libro Bianco su Assicurazioni sociali e Servizi Assistenziali redatto da Sir William Beveridge alla fine del 1942.

Il Rapporto Beveridge è la pietra angolare sulla quale, dopo la seconda guerra mondiale, venne edificato il welfare state.

Dando una scorsa ai Tre principii-base per proposte e direttive che vi sono contenuti, tuttavia, non può non balzare agli occhi una lezione di metodo (e non solo di quello) utile anche per l’oggi:

Primo: ogni nuova proposta per l’avvenire, pur approfittando dell’esperienza acquisita in passato, non deve essere limitata da quelle considerazioni di dettaglio consolidatesi nell’ottenere tale esperienza. E’ proprio adesso, con la guerra che tende ad eliminare ogni genere di limitazioni e di differenze, che si presenta meglio l’occasione di usare l’esperienza acquisita, in un campo fatto libero. Un periodo rivoluzionario nella storia del mondo è il momento più opportuno per fare cambiamenti radicali invece di semplici rattoppi.

Secondo: l’organizzazione delle assicurazioni sociali deve essere trattata come parte di una comprensiva politica di progresso sociale. L’assicurazione sociale, quando sia pienamente sviluppata, può procurare sicurezza di reddito; è un attacco alla miseria. Ma la Miseria è soltanto uno dei cinque giganti sul cammino della ricostruzione, e forse il più facile ad attaccare. Gli altri sono la Malattia, l’Ignoranza, lo Squallore e l’Ozio.

Terzo: il benessere collettivo deve essere raggiunto a traverso una stretta cooperazione tra lo Stato e l’individuo. Lo Stato deve fornire protezione in cambio di servizi e contribuzioni, e nell’organizzazione di tale protezione lo Stato non deve soffocarne né le ambizioni, né le occasioni, né le responsabilità; stabilendo pertanto un minimo di attività nazionale non deve però paralizzare le iniziative che portano l’individuo a provvedere più di quel dato minimo, per se stesso e per la sua famiglia.

(Social Insurance and Allied Services. Report by Sir William Beveridge, tradotto in W. Beveridge, Alle origini del welfare state. Il Rapporto su Assicurazioni Sociali e Servizi Assistenziali, con saggi di U. Ascoli, D. Benassi, E. Mingione, Milano, F. Angeli 2010, pp. 47-48).

P.S. Per gli interessati, cliccando qui potete ascoltare la registrazione del programma radiofonico della BBC con il quale Beveridge, il 2 dicembre 1942, annunciava agli inglesi il proprio progetto.

Polarizzazione (tu chiamala se vuoi)

Visti gli attuali chiari di luna la cosa potrà apparire sorprendente ma per i pochi super-ricchi del pianeta quello che si è appena concluso è stato un anno favoloso. Per almeno trent’anni, un certo modello economico neoliberista, divenuto predominante, ha sostenuto l’idea che favorire la ricchezza dei pochi si traducesse in benefici per l’intera società. Zygmunt Bauman, dati alla mano, descrive in questo articolo quello che invece (abbastanza logicamente) è successo alla fine:

Almost everywhere in the world inequality is growing fast and that means that the rich, and particularly the very rich, get richer, whereas the poor, and particularly the very poor, get poorer – most certainly in relative, but in a growing number of cases also in the absolute terms. Moreover: people who are rich are getting richer just because they are rich. People who are poor get poorer just because they are poor.

(Continuare a) Tirarsi la zappa sui piedi

European leaders, having created Depression-level suffering in debtor countries without restoring financial confidence, still insist that the answer is even more pain. The current British government, which killed a promising recovery by turning to austerity, completely refuses to consider the possibility that it made a mistake.

And here in America, Republicans insist that they’ll use a confrontation over the debt ceiling — a deeply illegitimate action in itself — to demand spending cuts that would drive us back into recession.

The truth is that we’ve just experienced a colossal failure of economic policy — and far too many of those responsible for that failure both retain power and refuse to learn from experience.

Paul Krugman,  ieri