Pubblicazioni: “Società del rischio e gestione del territorio”

Società del rischio e gestione del territorio

a cura di Gianni Silei

Pisa, Pacini editore 2020, pp. 254.

Elaborare un lessico e categorie interpretative comuni e soprattutto favorire la socializzazione degli studi e delle ricerche: partendo da questi presupposti e con l’obiettivo di incentivare lo studio del rischio e della responsabilità, delle politiche di prevenzione e di tutela del territorio, così come della valorizzazione del paesaggio e del diritto al bello nella società contemporanea il Centro Studi sulla Società del Rischio e Gestione del Territorio (Sorget), costituito nell’ambito della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, inaugura con questo volume le sue pubblicazioni all’interno della collana della Fondazione stessa.

Per quanto rappresenti una costante per le società di ogni tempo, quello di rischio è in realtà un concetto relativamente moderno che implica l’assunzione di decisioni che possano in qualche modo prevederne le conseguenze, sempre più su scala globale, più o meno quantificabili. Raccogliendo i contributi di accademici, ricercatori e studiosi di diverse discipline e con differenti prospettive, il libro si propone una prima messa a fuoco di alcuni temi che ruotano attorno alla cosiddetta società del rischio, tratto sempre più caratterizzante della condizione post-moderna.

Indice del volume

Introduzione – Gianni Silei

La società del rischio – Gianni Silei

La cognizione del rischio – Dario Albarello

Cascading Disasters: Lessons from the Past, Recent Developments and Future Prospects – David E. Alexander

Mediatizzazione e gestione delle alluvioni nella Francia dell’Ottocento – Jérôme Grévy

La politica urbana di gestione del rischio d’incendio nell’antica Roma e in ambito ispanico medievale e moderno. Alcune considerazioni preliminari di natura urbanistica, giuridica e istituzionale – Loris De Nardi

Quando il Regno d’Italia tremava: la politica liberale alla prova del sismografo – Salvatore Botta

Inquietudini vesuviane. Etnografia del fatalismo su un vulcano a rischio – Giovanni Gugg

La storicità del paesaggio nell’era della sostenibilità ambientale – Paolo Passaniti

La gestione del rischio alla luce del principio di precauzione e nella responsabilità per danno ambientale – Francesca Degl’Innocenti

Governare la città. Politica, amministrazione e gestione del territorio a Messina negli anni della “duplice ricostruzione” novecentesca (1909-1960) – Antonio Baglio

La ricostruzione post-disastro e i risvolti identitari dopo il Vajont e il terremoto del Friuli: i casi di Longarone e di Venzone – Alessandra Ferrighi

Il terremoto dell’Irpinia – Stefano Ventura

 

 

 

Pandemia 2020: un instant book gratuito

Alessandra Guigoni, Renato Ferrari (a cura di), Pandemia 2020. La vita quotidiana in Italia con il Covid-19, Danyang, M&J Publishing House 2020, pp. 245, ISBN 979-11-85666-18-1 95330, Licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0

Per scaricarlo gratuitamente: clicca qui

In quanto evento apocalittico nel senso etimologico del termine, l’emergenza del Covid-19 ci sta rivelando molto, in positivo e in negativo, delle nostre società, economie, sistemi politici. Gli spunti di riflessione sono innumerevoli.  La pandemia ha ad esempio confermato quanto sia stata illusoria in un contesto globalizzato l’idea della semplice chiusura dei confini nazionali. Anche considerando l’eccezionalità della situazione e la velocità di propagazione del virus, appare evidente che molti sistemi sanitari nazionali europei hanno incontrato forti difficoltà nell’adozione delle misure di contrasto alla diffusione del virus. Si tratterà di capire in questo senso quanto abbiano pesato in questo le politiche economiche adottate e le politiche di managerializzazione e liberalizzazione di cui sono stati oggetto in passato i sistemi sanitari nazionali. E che dire, per l’Italia, del nodo della regionalizzazione della Sanità e più in generale del rapporto tra le Stato le Regioni e gli altri enti territoriali alla luce di alcune drammatiche criticità emerse con l’esplodere dell’emergenza? Il dibattito attorno al ripensamento dei sistemi sanitari ma anche del sistema di protezione sociale e della rete di tutele in particolare per i settori più deboli della società alla luce delle ripercussioni economiche provocate dal blocco di interi comparti è già in corso. La pandemia sarà da stimolo per l’inizio di un nuovo dibattito sul welfare state? L’emergenza sta ponendo anche l’attenzione su ulteriori questioni altrettanto rilevanti: il ruolo dei media, in particolare dei social e delle fake news, il nesso tra libertà e sicurezza – compresi i risvolti posti dalle nuove tecnologie – in situazioni di emergenza, l’uso del soft power (si pensi alla politica di aiuti di Russia e Cina, ad esempio), il ruolo delle istituzioni europee, la loro percezione e il loro futuro. Non si tratta però solo di questioni astratte o di macroproblemi: quale sarà l’impatto dell’attuale crisi sul modo di pensare e vivere degli individui, come cambieranno gli spazi collettivi? Quali le questioni infrastrutturali che si porranno? Come si riorganizzerà il sistema dei trasporti? E come e se si modificherà la sociabilità, lo sport, il turismo, il tempo libero? E infine, la domanda delle domande: essendo i rischi strettamente connessi alla percezione, come cambierà il nostro modo di concepirli? Abbandoneremo l’illusoria ricerca del “rischio zero”? Un lungo elenco di temi ed interrogativi che a sua volta rappresenta solo una parte delle possibili linee di indagine sul cambiamento, quanto effettivo e duraturo lo dirà il tempo, che in questo momento pare delinearsi all’orizzonte.

Partendo dall’inizio della quarantena decisa in conseguenza dalla drammatica diffusione del Covid-19, questo instant book curato da Alessandra Guigoni e Renato Ferrari e realizzato attraverso il contributo anche di Sabrina Parisi e Agnese Vardanega non si propone come obiettivo quello di analizzare la pandemia in sé quanto piuttosto quello di analizzarne, attraverso una molteplicità di approcci e con un linguaggio quanto più possibile divulgativo, il suo impatto, le varie sfaccettature e le sue possibili conseguenze.

Strutturato in cinque parti, il libro propone dunque in apertura un inquadramento della crisi del Covid-19 letta attraverso una duplice lente, quello della storia – l’emergenza alla luce delle precedenti pandemie e dunque le “radici del male”  (Silei, Cea, Rizzi) – quella delle prime modalità di gestione della crisi e del suo contenimento, in particolare nel contesto asiatico, con particolare attenzione al difficile equilibrio, in contesti emergenziali, tra tutela della sicurezza e salvaguardia delle libertà democratiche (Fumian, Ceccarelli, Lazzarotti) e le sue prime ricadute sull’immaginario collettivo (Traversari).

La seconda parte si concentra sull’Italia e sull’impatto dello tsunami pandemico sulla quotidianità, proponendone una prima riflessione dal punto di vista della storia, della antropologia medica (Carlino, Conforti, Palumbo, Pizza, Schirripa, Traversari) e sociologica, con particolare attenzione alla mediatizzazione dei dati legati all’andamento dell’epidemia e alla loro percezione (Vardanega). Di particolare interesse le interviste che accompagnano queste prime sezioni del libro: il genetista Edoardo Boncinelli, l’antropologa della medicina Roberta Raffetà, il dottor Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brescia, Monica Musio, docente di scienze economiche e statistiche.

Proprio con le parole del semiologo Gianfranco Marrone, si apre la terza parte del libro, tutta incentrata sulla comunicazione al tempo del Covid, che, avvalendosi dei contributi di Sedda, Gabriele Marino, di Roberto Vacca e di Luciano Floridi, si sofferma in particolare sulla “socializzazione del virus” e sulla “viralità della comunicazione” attorno al Covid-19 nell’immediatezza dell’emergenza ponendo anche delle prime ipotesi circa le prospettive a breve-medio termine.

L’impatto più dirompente dell’emergenza è stato però quello che ha riguardato il vissuto quotidiano. Un primo focus sulle conseguenze dell’adozione delle rigide e prolungate misure di distanziamento sociale introdotte per prevenire e rallentare la diffusione del contagio è al centro della quarta parte del saggio (Parisi, Guigoni, Balma Tivola, Mangiapane, Wintherhalter, Barba, Di Silvio, Spaziante). Cosa ha comportato per la routine di milioni di italiani questa drammatica rottura della quotidianità? Che conseguenze ha avuto la forzata, ed eccezionale, trasformazione delle case da “nido domestico” a luogo di lavoro, aula scolastica o universitaria, “luogo di consumo, di attività legate al tempo libero” o addirittura palcoscenico per flash mob luoghi di performance musicali ed artistiche? E quale impatto ha avuto il lockdown sui soggetti più fragili, su tutti i minori? Com’è cambiato il modo di rappresentare l’ambiente familiare attraverso i social e se e come si sono modificate la cura del corpo, il modo di vestire e di mostrarsi ma anche il modo di guardare allo sport, a cominciare dal calcio?

L’ultima sezione (Paltrinieri, Casella, Cossetta, Aime, Zollo, Bormolini, Boni) si sofferma sui “fenomeni di dono e di consumo” e sulle possibili conseguenze non solo in termine di modi di produzione, stili di vita e di consumo ma anche della “nuova cornice di senso della vita”, ma anche della percezione della morte, durante la pandemia per poi concludere, significativamente, con un’analisi fortemente critica del modello di comunicazione in tempo di crisi che le istituzioni hanno scelto di adottare (Arcangeli).

Un affresco a più voci che, come giustamente sottolineano i curatori nelle conclusioni, non intende né cavalcare strumentalmente (o men che meno commercialmente) l’onda dell’emergenza (il libro è scaricabile e fruibile gratuitamente) né pretendere di avanzare – né sarebbe possibile data la contemporaneità dei fenomeni descritti e il diretto coinvolgimento, prima di tutto emotivo, degli osservatori – conclusioni di sorta ma, proprio attraverso una pluralità di approcci, di linguaggi e di spunti di approfondimento, si propone di trasformare l’apparente dissonanza ed eterogeneità dei contributi, trasformandola in una sorta di punto di partenza per ulteriori e più approfondite analisi. L’immagine di questo lavoro corale come di “una sessione di cool jazz in cui ciascuno ha suonato – solo in apparenza […] – una melodia slegata, contribuendo invece a plasmare un componimento intrigante e armonico” appare dunque azzeccata.

Gianni Silei

Il post è stato pubblicato su “Amici di Passato e Presente” il 20 aprile scorso: 
https://amicidipassatoepresente.wordpress.com/2020/04/22/scheda-di-presentazione-a-cura-di-gianni-silei-di-pandemia-2020-la-vita-quotidiana-in-italia-con-il-covid-19/

Pandemia 2020

Pandemia 2020. La vita quotidiana in Italia con il Covid-19
a cura di Alessandra Guigoni e Renato Ferrari.
 
Ad un mese dal lockdown italiano esce un instant book corale che si è avvalso del contributo di 28 autori e 12 ospiti, intervistati dai curatori: 34 articoli di antropologi, sociologi, linguisti, storici, filosofi e 12 interviste ad altrettante personalità della cultura.

In un momento in cui il discorso legato ai temi medici ed epidemiologici e alla sanità pubblica è assolutamente prevalente, perlomeno nella narrazione mainstream e dei principali mass media, questo libro nasce come una bussola di orientamento per i lettori che desiderano avere un punto di vista complementare, ma non per questo meno importante, sul fenomeno della pandemia da Covid-19 e sulle sue implicazioni e conseguenze socio-culturali.

Come umanisti e scienziati sociali, infatti, abbiamo sentito con forza la necessità e l’urgenza, oggi più che mai, di far sentire la nostra voce e di mettere a disposizione di tutti le nostre competenze e i nostri saperi.

Gli autori dei brevi saggi e delle interviste contenuti nel volume sono antropologi culturali, storici, sociologi, esperti di scienze sociali e biologiche, filosofi e linguisti, appartenenti a diverse generazioni e operanti in vari ambiti lavorativi; l’intento è di offrire un’analisi della situazione presente partendo da dati storici, medici ed etnografici, che sia finalizzata alla costruzione di un quadro complessivo di un’antropologia dell’emergenza, senza per questo precipitare nella futurologia o nella politologia del complottismo, ma piuttosto lavorando a partire da dati reali, concreti e, certamente, vissuti, nella speranza che questo piccolo lavoro possa essere utile, concretamente, anche per il post-pandemia.

fonte: etnografia.it il Blog di Alessandra Guigoni

Contiene un mio contributo dal titolo: Quali lezioni dalla crisi del Covid-19? Un approccio storico

Per scaricarlo gratuitamente clicca qui

From Dream to Nightmare? – ISLG Bulletin No. 18 – 2019

E’ in uscita il numero 18 (anno 2019) dell’Italian Studies Library Group Bulletin, curato da Giulia Brecciaroli (British Library), Andrea Del Corno (The London Library) e Cecilia Izzo (Sackler Library, University of Oxford).

Il numero contiene anche un mio contributo dal titolo “From Dream to Nightmare? The Roots of Fear amongst the Italian Middle Class”.

Indice del volume:

Chariman’s Introduction   1

Marzia Maccaferri
Italy as Europe’s Political Laboratory? Thirty Years of Italian Political History, 1990-2018

Giulia Brecciaroli
Space and Gender in Post-War Italian Travel Writing: An Ecofeminist Reading of Anna Maria Ortese’s La Lente scura

Gianni Silei
From Dream to Nightmare? The Roots of Fear amongst the Italian Middle Class

Lucio Sponza
Sir Percy Loraine0s Mission to Italy

Diego Zancani
Fra me e la memoria della mia terra: appunti sulla narrativa di Andrea Camilleri

Bibliographical notes

Dennis E. Rhodes
On the Importance of Correct Footnoting

Carlo Dumontet
The Historia degli Vscohi, the SBN, and Fingerprinting

Reviews

 

I fantasmi della golden age – in uscita

Gianni Silei

I fantasmi della golden age
Paura e incertezza nell’immaginario collettivo dell’Europa occidentale (1945-1975)
Milano, FrancoAngeli 2019
pp. 274 – € 32.00

L’attuale “società del rischio”, pervasa da emozioni che alimentano un diffuso senso di smarrimento collettivo, spesso vagheggia un’età dell’oro perduta. L’analisi del trentennio di straordinaria crescita e trasformazioni che vide l’Europa rinascere come la mitica fenice dalle proprie ceneri, assume perciò una valenza importante, se non decisiva per la comprensione della dimensione post-moderna. Vista infatti dalla particolare prospettiva della storia delle emozioni, la golden age, come la chiamò Eric Hobsbawm, si rivela infatti una stagione tutt’altro che spensierata.

Attraverso l’analisi delle sensibilità collettive di alcuni paesi dell’Europa occidentale (Regno Unito, Italia, Francia e in parte Germania) e utilizzando come chiave di lettura la stampa, il cinema, la radio, la televisione ma anche le arti figurative e le fonti visuali, il volume si concentra su alcuni degli spettri, reali o immaginari, che la contraddistinsero andando alla ricerca delle origini di molte delle paure e delle insicurezze del terzo millennio.

 

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